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A Monterotondo sold out per “che spettacolo facciamo?”

Sold out al Piccolo Teatro La Fabbrica dei Ricordi Felici a Monterotondo per la performance di teatro, danza e canto degli ospiti della Casa Famiglia Domus, di ritorno sul palco in “Che Spettacolo facciamo?”, sotto la direzione artistica di Dania Appolloni.

Dopo ‘Ti Racconto Rugantino’, lo scorso dicembre, vi presentiamo una piccola performance metateatrale, di teatro nel teatro, costruita insieme, sulla base delle idee degli ospiti di Domus, e frutto di un bellissimo percorso laboratoriale che portiamo avanti da anni”, ha esordito Appolloni, direttrice del teatro.

Che Spettacolo facciamo?” è il frutto di un laboratorio di teatro sociale che mira a “far brillare le persone”, prendendo spunto e tirando fuori da ciascuno dei partecipanti il proprio mondo interiore, il proprio talento, a riprova della potenza del teatro per esprimere le proprie emozioni.

E di emozioni, gli ‘attori’ di Domus, ne hanno regalato tante al folto pubblico travolto dalla gioia contagiosa e dalla forza comunicativa di chi stava sul piccolo palco con magliette dai colori sgargianti: Giovanni Contessa, Mauro Romagnoli, Zoe Vicari, Claudia Spuntarelli, Vanessa Di Lorenzi, Lucrezia Lo Franco, Maria Grazia Belardi, accompagnati da Dania, Mara Fichera, Elena Latorre e Gabriele Planamente.

Ognuno ha qualcosa dentro di sé da esprimere” è il leitmotiv della performance, costruita sulla base di un dialogo-dibattito tra Dania e tutte le componenti del cast per trovare risposte alla domanda: “Che Spettacolo facciamo?”, esplorando idee, emozioni e generi artistici.

E si comincia niente meno che con la proposta dell’avanguardia teatrale… sulle note di Arisa – ‘Pensa così’ – col pubblico che canta in coro e batte le mani. Poi ciascuno fa la propria parte: Giovanni che suona una piccola chitarra, Maura con un pallone da basket in mano, Zoe che balla, Claudia che fa karatè col suo kimono e Vanessa che scrive.

Una commedia è meglio di una tragedia!” lanciano dal palco, perché la tragedia, si sa, è un genere “pesante”, allora perché non rappresentare una bella favola? Un grande classico come Cenerentola, ma dal punto di vista delle sorellastre “brutte e sfigate”. Risata generale in sala. Poi si passa dalle favole animalesche per bambini, con “La bella tartaruga”, al noto brano della Famiglia Addams, al teatro leggero con un omaggio a Napoli con ‘La tazza e cafè’ di Renzo Arbore e dell’Orchestra italiana. Cambiando decisamente repertorio gli attori fanno un viaggio nel musical americano con Queen, Abba e la colonna sonora di ‘Grease’, ‘You’re the one that I want’. Gli attori vogliono anche raccontare storie di donne calpestate, come ‘Carmen’, storie di donne che ce l’hanno fatta, storie d’amore, di bellezza, di speranza, di diversità, di inclusione.

Come un Manifesto, uno ad uno gli ‘attori’ declamano la loro personale visione del teatro: “Il teatro è amore e famiglia”, “Il teatro è fantasia”, “Il teatro è gioco e sfogo”, “Il teatro è tutto insieme”, “Il teatro è una figata”. Ma è anche libertà di essere se stessi, di esprimersi, è magia, è una scelta di vita. La performance si conclude sulle note di Marco Mengoni, ‘Credo negli esseri umani’.

E’ questo il teatro sociale integrato: siamo tutti sullo stesso palcoscenico, sia nella vita che in teatro. La nostra forza è fare squadra, sempre”, conclude Dania Appolloni, voce commossa e occhi lucidi.

Questa sera siamo stati tra amici. E noi di Domus volevamo essere vicini a Dania e Domenico che hanno aperto il Piccolo Teatro, dove ci sentiamo a casa. Per gli ospiti salire sul palco è sempre un’emozione. Come nella vita c’è l’ansia da prestazione, ma noi siamo ‘Di…Versi’ in poesia ed è un continuo rinascere”, ha detto Lucia Bellini, presidente di Il Tamburo Società cooperativa sociale, leggendo una poesia di Vanessa Di Lorenzi, ospite della Casa Famiglia. “Sono un’emozione forte, rossa come il cuore, gialle come il sole. Le cose non sono sempre come dovrebbero e nelle nostre vite è necessario provare nuove ere…”: i suoi versi potenti risuonano nello spazio del Piccolo Teatro e ancora una volta il pubblico si commuove.

Grazie per il bel regalo, ci siamo commossi e ci avete resi partecipi. La ricchezza del teatro è tirar fuori indistintamente, senza far differenza tra chi sta sul palco. Con Domus ci sentiamo parte di una famiglia: significa essere presenti, improvvisare e rispondere alle emergenze h24”, ha concluso Matteo Garofoli, Assessore alle Politiche Educative, Servizi Sociali, Orientamento alla formazione e al lavoro giovanile, con al suo fianco la Consigliera comunale, Ilaria Calabrese.

Le fotografie sono state scattate da collaboratori di Il Tamburo/Domus

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