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Progetti Scuola ABC: i ragazzi delle Scuole Superiori di Roma e Lazio alla scoperta dei tesori di Tivoli

Questa mattina gli studenti delle Scuole Superiori di Roma e del Lazio, per il modulo didattico A spasso con ABC, parte del Progetto Scuola ABC, hanno visitato due ville di epoche diverse, lontane tra loro, eppure magicamente accostate: la compostezza classica della Villa di Adriano e la festosa fantasia della Villa d’Este.

Dopo i saluti istituzionali con Giuseppe Proietti, Sindaco di Tivoli e Giovanna Pugliese, Coordinatrice dei Progetti Scuola ABC, è iniziata la visita di Villa di Adriano, con incursioni di danza contemporanea a cura della Compagnia Twain.

Mentre a Villa d’Este i ragazzi sono stati accompagnati in un percorso tra mito, musica e poesia con traduzioni e raccordi narrativi a cura di Stella Sacchini, musiche a cura di Massimo Nunzi e Francesco Forni, letture a cura di Silvia Siravo.

A SPASSO CON ABC, inserito nel progetto Scuola ABC, si prefigge di scoprire e far conoscere la magia di luoghi speciali: la grandezza di Roma e del suo antico passato, Tivoli e le sue splendide ville, il giardino incantato di Ninfa, Castel Gandolfo e lo sfarzo dei papi con Genzano e Nemi, Bolsena e lo scrigno dell’Isola Bisentina, la luce bianca di Lisbona e la spettacolare Sintra.

Una passeggiata tra i luoghi della storia, dell’arte e della bellezza accompagnati da figure guida – scrittori, storici, attori, registi, direttori della fotografia – narratori di suggestioni e poetiche per uno sguardo diverso, impressionistico e concettuale, per leggere il passato e la realtà in modo più acuto, profondo, intelligente.

I luoghi scelti diventano il filo conduttore che consente agli studenti di visitare e partecipare a diverse attività, in un nuovo e inconsueto racconto di un’esperienza sul territorio, per riscoprire contesti conosciuti e coglierne lo spirito profondo e nascosto.

L’iniziativa, promossa dalla Regione Lazio con Roma Capitale nell’ambito del PR FSE+ Lazio 2021-2027 curata dal Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e realizzata da Zètema Progetto Cultura.

Il progetto si colloca in un più ampio disegno, denominato Atelier Arte Bellezza Cultura – Progetto Integrato per la valorizzazione culturale di specifici tematismi, in cui sono previsti degli Atelier, luoghi concettuali e fisici.

A CHI E’ RIVOLTO

Il progetto si rivolge agli studenti delle Scuole secondarie di II grado, degli Istituti professionali e degli Enti IeFP, preferibilmente degli ultimi tre anni.

Per ciascun Istituto scolastico è prevista la partecipazione di una delegazione di studenti accompagnati da un docente, che saranno chiamati successivamente a restituire e condividere l’esperienza con la propria classe d’appartenenza.

Alla classe verrà richiesto di partecipare, attraverso le forme più innovative ed efficaci di narrazione, ad un nuovo e inconsueto modo di raccontare i luoghi al fine di stimolare gli studenti a diventare dei veri e propri “narratori del territorio”.

I LUOGHI PROTAGONISTI

ROMA. I fori romani
“Or dov’è il suono/ di que’ popoli antichi? Or dov’è il grido/ de’ nostri avi famosi, e il grande impero/ di quella Roma e l’armi, e il fragorio/ ch’andò per la terra e l’oceano?/ Tutto è pace e silenzio, e tutto posa/ il mondo, e più di lor non si ragiona.” Così scriveva Giacomo Leopardi in “La sera del dì di festa”, sospirando sul tempo che passa e tutto cancella. Ma qualcosa resta che ancora ci parla della Roma imperiale, della sua potenza straordinaria, della sua eccezionale capacità di organizzazione e dominio: tante cose ancora ci raccontano i Fori, centro di quella Roma, e noi andremo a vedere i resti di quelle immense costruzioni, di quelle piazze, ad ascoltare le parole di testi storici, di satire e tragedie capaci di ridare vita a quell’epoca che ancora resiste nella memoria. Qui si decidevano i destini del mondo, qui si pianificava e si tramava, qui la Storia veniva pensata e realizzata. Oggi sono rovine, ma ancora ricche di fascino, cariche di un passato che ha ancora mille storie da narrarci: è vero, tutto passa, come diceva Leopardi, ma rimangono le idee, le volontà, le emozioni, un ricordo immenso e vitale che ancora vibra, qui ai Fori di Roma.

TIVOLI. Villa d’Este e Villa Adriana
A poca distanza una dall’altra, due ville di epoche diverse, lontane tra loro, eppure magicamente accostate. La Villa di Adriano ci accoglie nel cuore della classicità romana, nello spazio dove l’imperatore riposava e rifletteva sul senso della storia e della vita, così come racconta meravigliosamente Marguerite Yourcenar in “Le memorie di Adriano”. La villa d’Este invece è frutto della grande immaginazione del Rinascimento e del Barocco, che trova nell’acqua delle fontane il simbolo concreto della trasformazione e della metamorfosi. Tutto scorre e muta nei giochi acrobatici delle fontane, acqua che s’impenna, che ricade, che gioiosamente racconta l’essenza stessa della vita, mai ferma, mai noiosa. La compostezza classica della Villa di Adriano e la festosa fantasia della Villa d’Este: due mondi, o forse due aspetti dello stesso mondo, il nostro.

CASTEL GANDOLFO, NEMI, GENZANO
Lasciarsi la metropoli alle spalle e salire verso i colli, sulla Via dei Laghi, un viaggio morbido e magico che ha attratto tanti artisti nei secoli: sarà straordinario deviare verso Ariccia per affrontare la salita in discesa, uno dei luoghi più stupefacenti della nostra regione, una strada che sembra negare la forza di gravità. E poi ecco Nemi, un paese piccolo e incantevole, celebre per i fiori e le fragole, affacciato sul lago dove Caligola aveva sistemato due navi adibite solo a feste scatenate. E sul bordo del lago ci sono ancora i resti del tempio di Diana: James George Frazer raccontò nel suo libro di antropologia “Il ramo d’oro” la storia violenta e misteriosa della successione dei sacerdoti del tempio, un mito che ha influenzato mille studi e mille racconti. Leggeremo, capiremo. Fragole e sangue. Dall’altra parte del lago c’è Genzano, dove Michel Ende scrisse “La storia Infinita” traendo ispirazione dal Montegiove il colle genzanese su cui si affacciava la sua camera da letto. Genzano, il paese dell’infiorata. Durante la festività del Corpus Domini una strada del centro viene completamente ricoperta da migliaia di petali colorati, mirabilmente accostati a formare immagini. E alla fine della festa i bambini del paese corrono sulla strada per distruggere allegramente quell’opera così bella. Creazione e distruzione, il ciclo della vita che si ripete eternamente, come nel tempio di Diana.

NINFA E SERMONETA
Nella mente di ognuno di noi c’è l’immagine archetipica del giardino incantato, un luogo di pura bellezza e armonia dove nessuna pena può entrare. E il giardino che più somiglia a questo sogno collettivo è quello di Ninfa, otto ettari che ospitano piante e fiori meravigliosi, alberi rarissimi, ruscelli incontaminati e ruderi medioevali che raccontano lo scorrere del tempo nella pace colorata di questa oasi incantevole. “Il giardino più bello e romantico del mondo”, ha scritto il New York Times, una festa per gli occhi, un luogo che ha ispirato poeti e romanzieri come Virginia Woolf, Ungaretti, Truman Capote, Moravia. La potenza della natura per un momento diventa puro incanto, sospensione, favola magica. La natura che diventa opera d’arte. “Hortus conclusus”, dicevano i latini: un giardino separato dal mondo, una pausa dolcissima nella furia del tempo. E poco lontano dal giardino di Ninfa, ecco Sermoneta, con il castello Caetani, la torre Petrara, le mura ciclopiche. Sarà bello passeggiare per questo splendido borgo laziale, scoprire i suoi segreti, perdersi e ritrovarsi tra vicoli e piazze.

BOLSENA E LE ISOLE DEL LAGO
Dopo il lago di Nemi e Castelgandolfo, arriveremo fino al lago di Bolsena, il lago vulcanico più grande d’Europa, circolare, sereno, su cui si affacciano tanti bei paesi. Due isole spuntano dalle acque del lago, l’isola Martana e l’isola Bisentina, due profili rocciosi che interrompono la placida distesa delle acque. La storia racconta che sull’isola Martana venne imprigionata Amalasunta, che fu regina dei Goti, unica figlia di Teodorico. Quando il padre mori, il cugino Teodosio, ambizioso e crudele, tramò contro di lei, la fece rapire e trasportare sull’isola di Martana, e lì fu poi strangolata. Le cupe e fascinose storie del Basso Impero, tradimenti, inganni, omicidi prima del crollo finale. E la leggenda narra che in certe notti di luna il fantasma di Amalasunta vaga sulle coste della piccola isola, piange, grida, atterrisce chi dalle sponde del lago di Bolsena ascolta la sua voce straziata. Quiete e morte, dolcezza e violenza.

LISBONA E SINTRA
E stavolta lasciamo le bellezze della nostra regione e voliamo lontano, in Portogallo, a Lisbona e Sintra. Saliremo all’Alfana, il quartiere più antico della città, “viuzze che si inerpicano tra case, botteghe, osterie”, come scriveva Antonio Tabucchi, nato 80 anni fa, un autore legatissimo a questa città, capace di raccontarne la storia e la magia. Vedremo dal castello di São Jorge lo sconfinato Atlantico, così diverso dai nostri mari. Saliremo su uno di quei tram che traversano tutti i quartieri della città lusitana, salite e discese tra chiese e palazzi meravigliosi. Ascolteremo il fado, la tipica musica portoghese, dolcezza e struggimento, amore e nostalgia. Leggeremo qualche poesia di Pessoa, uno degli autori più misteriosi del Novecento, capace di moltiplicarsi in mille maschere, di generare da sé infiniti altri autori. E poi andremo a Sintra, “il posto più bello del Portogallo”, scriveva Christian Anderson, con il suo Palácio da Pena, un castello colorato che sembra davvero uscire da una favola. Meraviglioso anche il Palácio Nacional: ma è tutto meraviglioso in questa piccola cittadina, che è un concentrato di bellezze e di sorprese.

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