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Tutela dell’ambiente e amore per gli animali, questi gli obiettivi dell’Associazione D.N.A. Mentana. L’intervista

Hai mai sentito un picchio cantare?

Comincia così l’incontro con le ragazze di D.N.A. Mentana, associazione nata solo a dicembre e che in pochi mesi ha ottenuto traguardi prima impensabili. Diffondere una cultura di tutela e salvaguardia del nostro territorio, innanzitutto, grazie alle escursioni organizzate nella riserva naturale Macchia di Gattaceca, passeggiate esplorative alla scoperta del bosco che vedono un numero di partecipanti sempre più entusiasta.

E poi i dati, strabilianti, che riguardano la protezione degli animali, come accaduto nella giornata dedicata alla microchippatura dei cani e la sterilizzazione dei gatti randagi.

Fedora Schiti, Alessandra Ciucci e Cecilia Sacchi, tre amiche unite da un’unica passione: far capire che amare l’ambiente e gli animali significa amare se stessi.

Come nasce D.N.A. e perché?
“Volevamo fare qualcosa di più per il paese in cui viviamo, aiutando le persone soprattutto a livello culturale. Chiunque oggi ha ed ama un animale domestico, ma tanti ancora non capiscono l’importanza (e l’obbligo) del microchip per i cani, non vaccinano, non sterilizzano. O mancano di senso civico, lo possiamo notare nella sporcizia lasciata per le nostre strade, occorre allora una sorta di rieducazione, anche nella corretta convivenza uomo-animale. Insieme a questo è importante proprio il discorso “Natura”. Abbiamo un bene preziosissimo che è l’area del bosco di Gattaceca, riserva naturale protetta che a Mentana nessuno proteggeva. Noi ci siamo attivate, diventando le interlocutrici da parte del funzionario dell’Ente Parco”.

Una grande soddisfazione che ha visto risolvere annosi problemi. Come funziona?
“Lo chiamiamo quando troviamo situazioni di criticità, siamo in stretta collaborazione. Un esempio di cui siamo orgogliose è la recinzione all’entrata di Gattaceca in Via Basento, adesso c’è e non consente più l’accesso all’interno del bosco con le macchine. E’ come nei week end critici dei giorni di festa, andiamo a controllare e se troviamo rifiuti avvisiamo il dottor Vincenzo Bonfiglio, referente dell’area di Gattaceca per Roma Capitale, che manda subito a ripulire. Ci segue anche nelle passeggiate che organizziamo alla scoperta del bosco, è sempre lui che ne spiega il valore e illustra il patrimonio. Sapevi che da noi cresce una qualità di orchidea selvatica unica in Europa?“.

Tornando agli animali, quali sono le problematiche maggiori che riscontrate?
“L’aspetto agghiacciante è la cattiva gestione. Animali di proprietà lasciati liberi di girare per strada, che scappano! E se avviene tre o quattro volte in un anno significa che c’è un problema. E’ il famoso “tanto torna”. Ma invece non tornano, finiscono sotto le macchine, li recuperiamo in condizioni devastanti e lì diventa cattiveria. Poco tempo fa abbiamo trovato un gattino che nessuno soccorreva, era in coma cerebrale. Capisci che vuol dire? Lo abbiamo dovuto far sopprimere e aveva solo tre mesi. E allora no, se vuoi bene al tuo animale, gli devi volere bene sul serio”.

Il territorio si dimostra anche ricettivo, la giornata della microchippatura è stata un successo.
“Sì. Il 13 maggio grazie all’aiuto del dottor Fabio Rossi, che ci sostiene sempre, e al patrocinio del Comune i cani microchippati in un solo giorno sono stati 110. Un riscontro così forte che è già in programma di farne un’altra il prossimo anno. Le persone venute per il microchip chiedevano delucidazioni, quali i vaccini necessari, si interessavano a molti aspetti. Alla fine è solo questione di spiegare, portare a conoscenza quello che magari si ignorava. Il microchip è fondamentale perché un cane senza è un cane che non si ritroverà più. Finisce nei canili, può essere utilizzato nelle lotte clandestine, i proprietari ora sono consapevoli”.

La sterilizzazione dei gatti randagi è l’altro punto di forza delle vostre campagne di sensibilizzazione.
“Dare da mangiare ai gatti di strada e non curarli è inutile. I gatti si riproducono tre volte l’anno, ogni cucciolata varia dai tre ai sei cuccioli, metà sono femmine che a sei mesi vanno in calore, seguono altre cucciolate e così via, il numero cresce all’inverosimile. Le persone che li odiano pure. Quanti mici vengono avvelenati? Sterilizzando le colonie si riduce il numero dei felini, diminuiscono le malattie trasmissibili tra loro (su tutte quelle veneree) e si evita la mortalità dei cuccioli stessi, che è altissima. Di pari passo è ridotto il problema sociale. Esistono situazioni in zona molto a rischio, ma stiamo intervenendo, tra colonie spontanee e segnalazioni abbiamo sterilizzato oltre trenta mici“.

D.N.A. Mentana è un’associazione senza scopo di lucro, come riuscite a fare tutto?
“Con l’aiuto dei cittadini e dei commercianti locali. Organizziamo eventi, aperitivi di beneficenza, mercatini. E poi con il tesseramento annuo, indispensabile negli interventi come il mantenimento dei cani e dei gatti che facciamo adottare. E’ tutto a spese nostre, compreso visite mediche, alimentazione corretta, sterilizzazione, perciò diventa un grande supporto. A questo proposito lanciamo un appello! Non avendo rifugi chiediamo a chi può farlo di darci una mano con gli stalli. Basta un giardino, una cameretta in più, al resto pensiamo noi fino ad adozione avvenuta”.

Concludiamo con le passeggiate nella riserva di Gattaceca. Perché sono importanti?
“Siamo dei privilegiati. Un bosco a due passi, sentieri meravigliosi, con le passeggiate riscopriamo l’armonia che solo la natura può darci. Il 17 giugno, giorno dell’ultimo evento organizzato, hanno partecipato in molti portando anche i bambini, il dottor Bonfiglio ha spiegato le bellezze boschive e le Gadit – Guardie Ambientali d’Italia sezione Roma Est, con le quali collaboriamo attivamente, hanno seguito con attenzione. Felice è stata poi la dimostrazione dei cani da soccorso della Dog & Co Academy. Ma un aspetto a cui pochi pensano è quello turistico e commerciale. Gli amanti dell’escursionismo sono sparsi in tutta Italia, lo scorso ottobre abbiamo aderito con la FederTrek alla giornata del camminare, sono venute nei nostri sentieri più di 50 persone che poi volevano scoprire Mentana, mangiare, andare per locali. Noi glieli abbiamo suggeriti ed è questo il punto, valorizzare il territorio con quanto è capace di offrire. A Mentana ci sono belle situazioni, perché non sfruttarle?“.

About the author

Promotrice di eventi culturali, ritrattista, scrittrice, presentatrice a tempo perso. Ama l’arte e la buona lettura, divora libri, film e serie di ogni genere. Un po’ misantropa, vive con due gatti e si dedica con passione da missionaria al sociale. Fonda "Hinterland – il free press del Nord Est" con la sua famiglia e ne è la direttrice editoriale.

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